Anticipo fatture: cos’è il nuovo supply Chain finance

l reverse factoring, che permette ai fornitori (di solito Pmi) di incassare in anticipo i crediti posseduti npa scapito della grande azienda debitrice (o della Pa) attraverso una specifica convenzione con la stessa, consente di ottenere pagamenti più veloci e tassi migliori rispetto al proprio rating e la seconda dà un sostegno alla sua filiera. Oggi invece si introduce il dynamic discounting, soluzione che consente al fornitore di richiedere — servendosi di una piattaforma — all’azienda cliente il pagamento anticipato delle proprie fatture in presenza della concessione di uno sconto proporzionato ai giorni di anticipo.

Magari proprio in tema di fatture, è bene tenere a mente che l’ordine e la conservazione di tutto il cartaceo è la soluzione migliore per non incorrere in fastidiose situazioni. Ovviamente a lungo andare i fascicoli aumentano, fortunatamente viene in aiuto la tecnologia innovativa grazie alla quale si mettono a punto dei software in cloud che facilitano non solo l’archiviazione di documenti e fatture ma rendono più facile il rapporto tra aziende e clienti. A tal proposito si potrebbe visitare il sito ufficiale di TeamSystem per passare al vaglio ogni software messo a disposizione dalla piattaforma.

Anticipo fatture: introduzione al supply Chain finance

L’inventory finance è un servizio in cui operatori specializzati finanziano i produttori mantenendo in mano sottoforma di pegno le scorte di valore, che possono spaziare dal parmigiano al vino. Il vecchio sistema delle filiere, che ha consentito ai distretti italiani di ingrandirsi, facendo sì che si affermassero come modello da imitare in tutto il mondo, si è dimostrato di estrema modernità per far fronte ad uno dei nodi più spinosi in questa fase dalle aziende più piccole, vale a dire la difficoltà di avere accesso al credito bancario.

Di primaria importanza anche per le imprese con fondamentali integri. L’evoluzione tecnologica permette di far leva su quel sistema intrecciato che mette in relazione le grandi realtà economiche con aziende di ridotte dimensioni sul territorio consentendo quella che viene chiamata supply chain finance, ossia l’insieme delle soluzioni per il finanziamento del capitale circolante che ineriscono al ruolo delle aziende all’interno della filiera.

Una realtà che sta prendendo lentamente quota ma le cui potenzialità sono ancora da sfruttare alla grande. Secondo Federico Caniato, direttore dell’osservatorio supply chain finance che ha portato di recente avanti una ricerca sul tema, il settore in Italia «è ormai una realtà affermata, che evolve verso nuove prospettive. Anche se il mercato potenziale resta molto rilevante, con grandi opportunità ancora da cogliere».

Anticipo fatture: l’indagine col chain finance

Secondo l’indagine, il mercato potenziale presenta un valore pari a 637 miliardi di euro, il più importante in Europa, di molto più grande rispetto a Germania (582 mi-liardi), Francia (529 miliardi), Regno Unito (411 miliardi), Spagna (341 miliardi) e Olanda (170 miliardi). Ma il mercato servito si arresta solamente al 23% del totale (il 29% se si considerano solo i crediti verso i clienti), pari a oltre 146 miliardi di euro. Un gap destinato a ridursi, per il ritardo nei pagamenti commerciali, sul cui fronte, lo studio pagamenti Cribis per il quarto trimestre 2017 si affacciano dati positivi: la quota di quelli saldati alla scadenza è salita infatti dal 35,6% del 2016 al 37,3% del 2017, mentre i ritardi oltre i 30 giorni sono calati del 14,6%.