Grazie alla tecnologia CAD CAM è possibile ottenere un vero e proprio oggetto tridimensionale da un semplice disegno vettoriale. In quanto il CAD, o “Computer-Aided Design” (“progettazione assistita dal computer”) permette di disegnare in 2d o 3d direttamente sul pc, avvalendosi di programmi, mentre il CAM, ovvero “Computer Aided Manufactoring” (“Fabbricazione assistita da Computer”), consente di tradurre il modello grafico, proveniente dal CAD in istruzioni per la macchina utensile a controllo numerico computerizzato (CNC) per produrre l’oggetto del disegno, sia che si tratti di disegni bidimensionali, che tridimensionali.
Le origini di tale tecnologia si fanno risalire agli anni ’60, mentre i primi esperimenti in campo dentale si fanno risalire agli anni ’70, anche se per i primi sistemi in commercio è trascorso un altro po’ di tempo.
Ma come funziona il sistema CAD CAM?
Si procede prima con l’acquisizione dei dati, che si effettua mediante TAC o scanner.
Il secondo step è la progettazione mediante un programma CAD.
Infine tocca al programma CAM, che crea il prototipo e alla fine si passa al fresatore.
Acquisire i dati
Per quanto riguarda la tecnica tradizionale si rileva il caco dell’impronta, direttamente nel cavo orale. Nel caso del modello virtuale, utilizzato nella tecnica CAD, ci si serve della scansione o TAC.
– Scansione
Si utilizzo un macchinario idoneo per l’acquisizione dell’immagine desiderata: lo scanner.
Il funzionamento dello scanner è abbastanza elementare: l’oggetto viene investito da fasci luminosi dai vari lati e una telecamera registra le variazioni. Per cui è intuibile che lo strumento in oggetto è costituito da un dispositivo che emana i fasci luminosi, da 1 o 2 microtelecamere, dalla parte meccanica che consente il movimento e da un software di scansione, fondamentale a coordinare le altre parti.
Si può procedere a vari tipi di scansione:
- scansione del cavo orale, per rilevarne la conformazione morfologica.
- scansione del modello, ottenuto con il metodo tradizionale.
- scansione dell’impronta, ed emula il metodo tradizionale, di cui risulterebbe una digitalizzazione
Una volta ottenuta la scansione, si dispone di un disegno tridimensionale, che costituisce il modello virtuale.
– Acquisizione mediante TAC
La TAC serve ad ottenere una riproduzione virtuale dell’anatomia strutturale interna, importante nel caso di impianti.
I dati ricavati da TAC vendono definiti dati DICOM.
Modello CAD
Dopo la prima fase, in cui si è ottenuto il modello virtuale, si può procedere con l’elaborazione del progetto della protesi mediante un sistema di elaborazione CAD.
I vari software possiedono alcune caratteristiche comuni: presenza di un archivio dati di ogni lavorazione, possibilità di personalizzare i parametri, presenza di librerie, come quelle morfologiche e la parte per modellare, cioè mettere mano sulle immagini virtuali.
Si ottiene così un file STL, che viene adoperato in diversi modi, alcuni dei quali andrò ora a elencare.
Stampa 3D
Vengono stampati tanti strati che poi andranno a costituire l’oggetto desiderato. La tecnica utilizzata viene definita per addizione.
Fresatura CAM
Il software CAM traduce in linguaggio macchina il modello virtuale e consente di ottenere la protesi desiderata, grazie al fresatore che esegue i comandi, ricavandola da un blocco grezzo. Questa tecnica viene definita per sottrazione.
La tecnica CAD CAM quindi consente di ridurre tempi e costi e di ottenere risultabili sempre duraturi nel tempo, per cui si può prevedere che occuperà un ruolo sempre più rilevante negli anni futuri.
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