Da un paio d’anni a questa parte, si parla sempre di più di sanificazione di ambienti domestici e uffici.
L’emergenza sanitaria, infatti, ci ha insegnato come nessun evento prima l’importanza del lavoro di qualsiasi impresa di pulizia e sanificazione.
I metodi per mettere in atto la seconda procedura, che si differenzia dalla pulizia per il fatto di essere orientata all’eliminazione di batteri e agenti contaminanti, sono svariati.
Nell’ottica dell’implementazione di pratiche sostenibili – nonché dell’efficacia finale del lavoro – ci si concentra spesso sulla sanificazione con ozono. In cosa consiste? Scopriamo, nelle prossime righe, le peculiarità di servizio di sanificazione tra i più popolari in assoluto.
Ozono: perché viene scelto per la sanificazione?
Prima di entrare nel vivo della procedura di sanificazione con ozono, è il caso di vedere bene come mai le imprese che si occupano di sanificazione ambienti scelgono sempre più spesso questo gas.
I motivi sono diversi. Da un lato si ha a che fare con un prodotto sostenibile. Come ben si sa, l’attenzione all’ambiente è centrale al giorno d’oggi. Dall’altro, grazie al suo peso circa 12 volte maggiore rispetto a quello dell’aria, l’ozono è in grado di penetrare in maniera efficace in svariate superfici.
Da non dimenticare è anche la sua capacità di eliminare gli odori sgradevoli, problematica non indifferente in contesti sia privati, sia business (nel secondo caso, basta pensare ai ristoranti).
Chiarita questa doverosa premessa, possiamo entrare nel vivo dei dettagli del lavoro di qualsiasi impresa di sanificazione che impiega l’ozono nella propria quotidianità professionale.
Come si svolge il servizio di sanificazione con l’ozono?
Quando si parla delle caratteristiche del lavoro di un’impresa di sanificazione e ci si concentra in particolare sull’utilizzo dell’ozono, è bene rammentare che la procedura che vede protagonista questo gas deve essere gestita da esperti. La sanificazione, infatti, non deve mai e poi mai avvenire in presenza di esseri umani, animali o piante.
Gli incaricati che si occupano della procedura, opportunamente coperti con i dispositivi di protezione individuale, utilizzano un macchinario che, erogando getti di pressione, sparge l’ozono sulle superfici da sanificare.
Il ricorso all’ozono per le procedure di sanificazione non riguarda solo le situazioni sopra citate.
In virtù della rapidità della procedura, dell’efficacia e della capacità di eliminare anche gli odori sgradevoli, non è affatto difficile trovare un’impresa di sanificazione che la propone anche per gli interni delle auto.
L’importanza dei macchinari giusti
Perché la sanificazione con ozono non sia dannosa per persone e animali – il gas appena citato, formato da tre atomi di ossigeno, se inalato in quantità eccessive può fare male alla salute – è necessario ricorrere ai macchinari giusti. Le imprese di sanificazione utilizzano, non a caso, generatori di ozono professionali.
Questi strumenti, disponibili con diverse potenze, sono caratterizzati dalla presenza di un timer. Analogico o digitale che sia – nella maggior parte dei casi, si ha a che fare con la seconda alternativa – permette di impostare la durata del trattamento tenendo conto di un tempo corretto sulla base delle caratteristiche e delle dimensioni dell’ambiente.
Come già accennato, nel momento in cui il generatore di ozono entra in azione nell’ambiente non deve esserci nessuno. Una raccomandazione importante prevede il fatto di mantenere le finestre chiuse.
A seguito della procedura di sanificazione, è essenziale aprire le finestre. Solo così, infatti, l’ozono ha la possibilità di ritrasformarsi in ossigeno e di non risultare quindi potenzialmente dannoso per persone e animali.
Trovare il generatore di ozono migliore per sanificare la propria casa o la sede della propria azienda può essere molto difficile. Alla luce di ciò, come già accennato, è bene affidare la procedura a ditte esperte. Questo non toglie nulla alla possibilità di informarsi. Ciò vuol dire, per esempio, ricordare che esistono generatori di ozono per aria e per acqua e aria.
I secondi sono consigliati soprattutto per ambienti particolarmente umidi (oltre al 90%).