In Italia c’è un settore economico che già da diversi anni beneficia di agevolazioni fiscali. Ci riferiamo, nello specifico, al settore della edilizia con particolare riferimento ai lavori di ristrutturazione di case ad uso residenziale. Le famiglie, infatti, possono ristrutturare casa potendo attualmente fruire di una detrazione fiscale che, sui costi ammissibili, è pari al 50% della spesa che è stata sostenuta.
Per effetto di una proroga, l’agevolazione fiscale è valida fino alla data del 31 dicembre del 2017 fatte salve ulteriori proroghe che non sono da escludere quando alla fine dell’anno corrente il Parlamento italiano approverà la nuova legge di bilancio. La proroga corrente, infatti, è arrivata per le ristrutturazioni edilizie proprio con l’ultima ‘Finanziaria’ corrispondente alla legge numero 232 dell’11 dicembre del 2016.
Oltre al proprietario o al nudo proprietario, possono fruire del bonus ristrutturazioni i soci di cooperative divise e indivise, l’inquilino o il comodatario ed i soci delle società semplici. inoltre, possono accedere alla detrazione al 50% sui lavori di ristrutturazione pure gli imprenditori individuali, ma limitatamente a quelle unità immobiliari che non rientrano tra i beni strumentali, e coloro che sono titolari di un diritto reale di godimento sull’immobile da ristrutturare.
In più, per agevolare le famiglie, e per sostenere a tutto campo il settore dell’edilizia, ed anche quello dell’arredamento, per il finto parquet e degli elettrodomestici, sempre fino alla data del 31 dicembre del 2017 è stato prorogato il cosiddetto Bonus Mobili che permette, su una spesa massima di 10 mila euro sostenuta per l’acquisto di mobili, di fruire allo stesso modo di una detrazione fiscale pari al 50%.
Al bonus ristrutturazioni ed al bonus mobili, inoltre, dal 2017 si è aggiunta una nuova misura finalizzata a mettere in sicurezza gli edifici in quelle aree dell’Italia dove c’è un più elevato rischio sismico. La misura, che resterà sempre salvo proroghe in vigore fino al 2021, prevede il riconoscimento di una detrazione di imposta che anche in questo caso è pari al 50% mentre cambia il tipo di spesa. L’agevolazione fiscale, infatti, è fruibile per l’adozione sugli edifici di misure antisismiche a patto che l’immobile sia situato in una delle zone ritenute sismiche e ad alta pericolosità.
Per gli interventi antisismici la detrazione dovrà essere ripartita in cinque rate annuali di pari importo, ma c’è anche da dire che questa, sotto certe condizioni, può superare la soglia del 50%. Nel dettaglio, la detrazione sugli interventi antisismici passa dal 50% al 70% se i lavori effettuati portano l’immobile, sempre in termini di rischio sismico, al passaggio ad una classe di rischio inferiore. Se invece gli interventi realizzati fanno diminuire di due classi il rischio sismico, allora la detrazione sarà pari all’80% della spesa sostenuta.